Brueghel in scatola

Un progetto del Google Cultural Institute e dei Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles consente di esplorare in ogni minimo dettaglio l'opera dell'artista. In attesa del museo multimediale che aprirà nel 2019

Pieter Brueghel il Vecchio, «La caduta degli angeli ribelli», Google Cultural Institute
Barbara Antonetto |

Bruxelles. Agli ormai numerosi e straordinari risultati dell’incontro di arte e tecnologia si è andato ad aggiungere il Brueghel/Unseen masterpiece/project che consentirà di apprezzare ogni minimo dettaglio delle opere di Pieter Brueghel il Vecchio, anche quelli non visibili a occhio nudo, e di comprenderli guidati dal sapere degli studiosi.
Avviato con il Google Cultural Institute dai Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles, che conserva il secondo più nutrito corpo di opere dell’artista dopo quello del Kunsthistorisches Museum di Vienna, il progetto costituisce la premessa dell’apertura al pubblico della Maison Brueghel nel 2019. In occasione del 450 anniversario della morte, in un edificio storico al 132 di rue Haute in cui si presume abbia vissuto l’artista durante il suo soggiorno a Bruxelles, verrà infatti inaugurato un museo multimediale che calerà i visitatori nel mondo
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