Milano. S’intitola «Araki Amore» la mostra del celebre fotografo giapponese curata da Filippo Maggia per Carla Sozzani. Emerso negli anni Sessanta, Nobuyoshi Araki (Tokio 1940) è un fotografo tanto noto quanto controverso, a causa della sua ossessione per il corpo della donna e per la sua sessualità, chiavi attraverso le quali, dice, vuole esplorare il femminile: «Io non so nulla della natura delle donne. Attraverso l’obiettivo cerco di arrivare all’essenza delle cose e, nel caso delle donne, di ciò che sono, il loro vivere quotidiano o la loro sessualità. Tutte però sono diverse l’una dall’altra, per questo continuo a scattare».
Amore e morte s’intrecciano in questi scatti di corpi nudi legati (e sottomessi), ma il suo sguardo si allarga alle trasformazioni sociali e culturali del Giappone postbellico, con i bar karaoke, i giocattoli giapponesi, le scene di strada, i mostri come ...