Futuro del Barocco: si chiude a Torino la due giorni di incontri internazionali

Le mostre sul Barocco piemontese del 1937 e 1963 al centro del primo intervento di Giuseppe Dardanello e Sara Abram. Foto: www.facebook.com/fondazione1563/
Alessandra Ruffino |

Torino. Si è chiusa la due giorni di studi Fortuna del Barocco in Italia. Le grandi mostre del Novecento, promossa dalla Fondazione 1563 e svoltasi all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale di Torino con notevole partecipazione di pubblico.

Scandito da numerosi momenti di dialogo, il convegno ha onorato la promessa di coralità annunciata in apertura da Rosaria Cigliano, Presidente della Fondazione. Le tre sessioni di lavori han preso avvio dalle considerazioni di Mercedes Viale Ferrero e Andreina Griseri, due protagoniste della straordinaria «Mostra del Barocco Piemontese» del 1963.

Gli studiosi che si sono poi avvicendati hanno discusso di quelle esposizioni che han fatto storia o per aver aperto prospettive di conoscenza inedite, o per l’aver «sfidato la pigrizia dei lettori» (come le mostre allestite da Gnudi a Bologna negli anni ’50/’60, illustrate da Massimo Ferretti), o perché
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