Alla Galleria Doozo, fino al 31 maggio, Brunella Buscicchio Scherer riunisce trenta foto di Claudio Abate, in un percorso à rebours: dalla personale di Oliviero Rainaldi al Tempio del Bramante in San Pietro in Montorio (2014) a ventitré scatti di artisti ritratti in momenti diversi, tasselli di vicende artistiche tra gli anni Novanta e la fine degli anni Sessanta. «Con Abate abbiamo privilegiato inediti, foto poco viste, vintage ai sali d’argento su carta baritata. Per esempio Gino de Dominicis e Fabio Sargentini che seguono l’azione di Joan Jonas sul Tevere durante il Festival Music and Dance Usa (1972;); Kounellis che sale in groppa a uno dei dodici cavalli esposti nella storica mostra all’Attico (1969)» spiega la Buscicchio. Di grande e medio formato, le foto della mostra di Rainaldi approfondiscono il metodo di lavoro di Abate, per l’uso espressivo del colore, l’inquadratura frontale, l’ambientazione dell’opera nel contesto architettonico e storico, i contrasti luminosi ottenuti senza strumenti aggiuntivi.
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