Sottoposta fino all’ultimo a un rigidissimo embargo (sebbene arrivasse dalla National Portrait Gallery di Londra), tanto da non averne potuto dare notizia per tempo, il primo marzo si è aperta al Pac la mostra «Stardust. David Bailey», accompagnata da una monografia Skira introdotta da un saggio di Tim Marlow. La rassegna (aperta fino al 2 giugno), prodotta da Comune Milano Cultura, Tod’s e Pac, è stata curata dallo stesso artista, che ha selezionato 300 scatti, alcuni mai visti in Italia, nella sua sconfinata produzione, avviata nella Londra febbrile degli anni Sessanta e da allora mai più interrotta. Nato nel 1938 nell’East End, Bailey è diventato uno dei più acclamati fotografi del nostro tempo, ritrattista dei personaggi più in vista degli ultimi cinquant’anni e a sua volta divo internazionale. Pur non volendo essere definito come fotografo di moda, è con la moda che si è guadagnato la prima, larga notorietà, poi accresciuta dai ritratti dei protagonisti dello star system. Dai Beatles e i Rolling ...
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