Le battaglie di Fattori

Giovanni Fattori, «Ritratto della terza moglie», 1905, Olio su tela, cm 91x67, Livorno, Museo Civico “Giovanni Fattori”
Lidia Panzeri |

Padova. «Fattori», semplicemente, è il titolo della mostra in programma a Palazzo Zabarella dal 24 ottobre al 28 marzo (catalogo Marsilio). Ulteriore declinazione, ma non l’ultima si lascia intendere, di quella rivisitazione dell’arte dell’Ottocento che la Fondazione Bano persegue da una decina di anni. In mostra 122 capolavori, incluse le icone più note, come «In vedetta» e «La rotonda di Palmieri», ma anche molti inediti da collezioni private e 20 incisioni. La mostra è curata da Francesca Dini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca.
Abbiamo intervistato Francesca Dini, figlia d’arte (il padre è Piero Dini, con il quale nel 1997 ha curato il volume Giovanni Fattori: epistolario edito e inedito, Edizioni Il torchio) e autorevole interprete della pittura dell’Ottocento con particolare riguardo a quello toscano, che negli anni ha promosso anche come curatrice di mostre.

Fattori
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Francesca Dini nel suo studio fiorentino Giovanni Fattori, «Carica di cavalleria (La battaglia della Sforzesca)», 1877 ca, Olio su tela, cm. 50x100, Collezione Sacerdoti-Ferrario Giovanni Fattori, «Autoritratto», 1854, Firenze, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti
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