Lacrime, mutande e Demoiselles

Picasso secondo Maurizio Cattelan: «Untitled (Picasso)», 1998, edizione di 2, 215,9 x 127 x 52,7 cm, Collezione privata © Courtesy Maurizio Cattelan’s Archive and Galerie Perrotin
Luana De Micco |

Parigi. Raccontare la genesi e le tappe di un mito. È l’obiettivo della mostra «Picasso.mania» che si tiene alle Galeries Nationales del Grand Palais dal 7 ottobre al 29 febbraio, 48 anni dopo la grande retrospettiva che l’istituzione parigina aveva dedicato al maestro spagnolo, all’epoca ultraottantenne, nel 1967. Alla mostra hanno collaborato il Centre Pompidou e il Musée Picasso di Parigi, che quest’anno compie trent’anni.

Lungo il percorso, cronologico e tematico, i capolavori dell’artista spagnolo, dalle prime nature morte cubiste fino ai «Mousquetaires» delle esposizioni di Avignone del 1970 e 1973 (anno della sua morte), diaogano con le opere degli artisti contemporanei da lui influenzati o ispirati. Già nel 1963 Roy Lichtenstein dipingeva «Woman with Flowered Hat», pensando ai ritratti di Dora Maar: l’opera è stata prestata per l’occasione dalla Roy Lichtenstein
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