Fino al 2 novembre al Martin-Gropius-Bau la mostra «Il mondo nel 1914. La fotografia a colori alla vigilia della Grande Guerra» presenta le fotografie a colori e i film che il banchiere francese Albert Kahn (1860-1940) commissionò tra il 1908 e il 1914 a vari fotografi in tutto il mondo. Sull’entusiasmo per l’invenzione del cinema e del sistema Autochrome dei fratelli Lumière, con l’aiuto del filosofo Henri Bergson, dell’antropologo Jean Brunhes e del filosofo e naturalista Hermann-Alexsander von Keyserling, Albert Kahn ideò Les Archives de la Planète in cui raccolse oltre 70mila immagini a colori (scene di folklore locale, monumenti, nella foto il ponte di Mostar, e paesaggi) a illustrare con intenzioni pacifiste il patrimonio etnografico di Europa, Asia e Africa. Centro della mostra sono gli «Autochrome» di Adolf Miete (1862-1927), inventore della pellicola pancromatica e della stampa a tre colori e autore della serie di paesaggi tedeschi voluta dal kaiser Guglielmo II per l’Esposizione Universale di St.
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