Sarà David LaChapelle (Usa, 1963) a inaugurare a Milano la stagione autunnale di Robilant+Voena: otto le opere esposte, dal 16 settembre al 17 ottobre, raffiguranti (in apparenza) raffinerie dai colori psichedelici; in realtà sofisticati montaggi di oggetti della più banale quotidianità (cartoni delle uova, cannucce, lattine e vecchi cellulari) che l’occhio dell’artista trasfigura in paesaggi allucinatori. Assemblate in un anno di lavoro nello studio di LaChapelle a Los Angeles o nel deserto californiano, queste inquietanti «vedute» fatte di oggetti riciclati ci inducono a riflettere sullo spreco delle risorse perpetrato dalla società contemporanea, facendo leva sulle emozioni «apocalittiche» (così Shana Nys Dambrot in catalogo) suscitate da quei colori agri e fosforescenti.
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