Le due vendite della torinese Sant’Agostino dedicate all’arte moderna e contemporanea
e al design e tenutesi rispettivamente il 19 e 20 maggio hanno incassato in totale 854mila euro, comprese alcune trattative andate a buon fine dopo le sedute d’asta. Il prezzo più alto (58.800 euro diritti compresi), raggiunto dopo aver ricevuto diverse offerte dall’estero, è stato pagato da un collezionista torinese per una tempera su carta applicata su tela di Alexander Calder del 1961, «Il serpente», che era stimata tra 45 e 60mila euro. A 30mila, contro una valutazione di 30-40mila, è passato invece di mano un olio su tela del 1931 (49,5x35 cm) di Felice Casorati, «Cucitrice nella soffitta»; e a 19.200 (stime 20-30mila) una «Natura morta con funghi» del 1934 di Filippo De Pisis, olio su tela di 54x73 cm. Ma se il moderno e contemporaneo ha venduto oltre il 60% dei lotti (comprese le trattative dopoasta), il design, il giorno successivo, ha ottenuto una ...
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