Aosta. Per descrivere la sua fotografia possono servire le parole di Valentino, per il quale «L’eleganza è equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa». È una combinazione perfetta tra spontaneità e rigore, tra sogno e pulizia formale, con un istinto innato per l’armonia, che si ritrova in tutte le immagini di Gian Paolo Barbieri, valga per tutte il ritratto di Audrey Hepburn proprio in Valentino, del 1969. Al grande fotografo di moda, nato a Milano nel 1938, è dedicata «Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda», la mostra curata da Daria Jorioz e Raffaella Ferrari e allestita fino al 2 novembre al Centro Saint-Bénin (catalogo Allemandi). In esposizione 58 grandi formati che ripercorrono quasi mezzo secolo di fotografia e di storia dello stile. Il suo sguardo cinematografico, che gli deriva dagli esordi come apprendista a Cinecittà, scorre attraverso i servizi per Armani, Versace, Ferré, come nelle molte copertine di «Vogue», e nei ritratti a personaggi tra i quali Vivienne Westwood, Rudolf Nureyev, Gilbert&George.
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