Fabriano (An). È stato coraggioso Vittorio Sgarbi a proporre una mostra estiva d’arte medievale a Fabriano, cavalcando di nuovo un concetto un po’ abusato ma sempre valido in questo Paese: la scoperta e la valorizzazione del museo diffuso Italia. Non a caso, nel comitato scientifico della mostra «Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano tra Due e Trecento» (dal 25 luglio al 30 novembre), oltre a illustri colleghi c’è Antonio Paolucci, il quale da sempre ha fatto suo il motto del Belpaese come museo a cielo aperto, da riscoprire nei piccoli (e magari un po’ difficili da raggiungere) centri di provincia. È stato scaltro Sgarbi perché una mostra d’arte medievale è in sé difficile, da appassionati e addetti ai lavori, per quanto la si possa rendere divulgativa e turistica abbinandola ai percorsi enogastronomici e alle scampagnate nella meravigliosa cornice marchigiana, ferma ai paesaggi pierfrancescani. L’arte medievale, che non si parli di Giotto o di Cimabue, è qualcosa che è sempre risultata ostica al ...
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