Quello tra la Kunsthaus di Graz e l’Amministrazione della città pareva un matrimonio d’amore, fin da quando, nel 2003, l’istituzione votata all’arte contemporanea aveva aperto i battenti. Grande armonia anche per le celebrazioni per il primo decennale, l’autunno scorso. Ora invece la doccia fredda: il sindaco del capoluogo stiriano, il conservatore Siegfried Nagl, ha infatti esternato la propria idea di voler istituire una commissione, che entro settembre fornisca indicazioni su possibili nuovi orientamenti della Kunsthaus in direzione di «nuovi impulsi, molto più movimento e più visitatori». Costata la non esigua cifra di una cinquantina di milioni di euro, dopo il boom iniziale l’istituzione si è attestata su un’affluenza media di 60-70mila visitatori all’anno. Un dato che non piace al mondo politico locale, ma che lascia imperterrito Peter Pakesch, da sempre direttore: «Se la città cerca un luogo per affluenze di massa, ci sono altre possibilità. Una Kunsthaus non è un palazzo da fiere».
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