Dopo la personale di Claudio Abate, la Triennale di Milano, con l’Università Iulm, prosegue nell’indagine sui migliori fotografi contemporanei con la mostra «Aurelio Amendola: in Atelier. Fotografie dal 1970 al 2014» (dal 7 maggio all’8 giugno; nella foto, Igor Mitoraj, Pietrasanta, 1994), curata dagli studenti Iulm coordinati da Vincenzo Trione. Attratto da sempre dall’arte, dapprima dalla scultura antica del Centro Italia (è toscano) poi sempre più dall’arte contemporanea e dai suoi protagonisti, Amendola ha ritratto moltissimi dei maestri del nostro tempo. Al centro di questo progetto è l’atelier e il percorso è scandito in quattro sale: «Dopo Michelangelo verso la contemporaneità», «Officina creativa», «Happening» e «Opera d’artista». Intanto è appena uscito presso l’editore Magonza Aurelio Amendola fotografo per l’arte e per gli artisti (postfazione di Bruno Corà e contributi di Saverio Verini), curato da Elena La Spina poco prima della sua recente scomparsa, frutto di una stretta collaborazione con l’artista e di minuziose ricerche nell’archivio del fotografo.
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