C’è stata folla al Grand Palais per l’edizione 2014 di Paris Photo (13-16 novembre) tanto che gli organizzatori della sempre più mediatica fiera internazionale della fotografia hanno spesso dovuto chiudere temporaneamente le porte d’ingresso per gestire il flusso del pubblico lasciando collezionisti, conservatori di musei e vip a pazientare all’esterno. Il prezzo proibitivo del biglietto d’ingresso (30 euro) non ha scoraggiato neppure i semplici appassionati, accorsi per raccogliere gli autografi di David LaChapelle, Jean-Paul Goude, Elliott Erwitt o di un altro dei 200 fotografi presenti negli stand. La fiera ha compiuto 18 anni: «Prova che la fotografia è un’arte di primo piano. Il mercato è maturo e la foto non è più considerata un piccolo mondo chiuso su se stesso», ha osservato Julien Frydman, ex direttore di Magnum, che ha preso le redini della rassegna tre anni fa. La fotografia rappresenta solo il 2% dei proventi del mercato dell’arte, ricorda Artprice, e i prezzi sono ancora molto inferiori a quelli praticati per l’arte contemporanea, ma il mercato è dinamico e in piena espansione.
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