Fino al 16 novembre il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri propone «Steve Sabella. Archaeology of the future», la prima personale dell’artista palestinese in un museo italiano. La rassegna, supportata da Boxart Gallery, si colloca tra gli eventi collaterali di ArtVerona ed è curata da Karin Adrian von Roques. Sabella nasce nel 1975 a Gerusalemme ed è costretto in esilio in Europa, dopo tre anni a Londra si trasferisce a Berlino, dove risiede dal 2010. La mostra scaligera ripercorre il suo viaggio in sei tappe, più una zona franca, anche se si tratta di un percorso né geografico né cronologico, ma esistenziale, che parte dall’abbandono del proprio Paese e giunge al superamento di questa esperienza, dall’esilio all’indipendenza, rappresentata da una grande installazione composta da teli bianchi appesi al soffitto su cui fluttuano immagini sfocate di trapezisti, mosse da ventilatori.
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