«Robert Frank reinventò il vocabolario visivo del fotogiornalismo e lo utilizzò per esprimere il suo personale, poetico e unico stile» dice Peter Galassi, ex curatore capo del MoMA di New York e curatore della mostra «Robert Frank in America» che il Cantor Arts Center della Stanford University dedica alla produzione degli anni ’50 del maestro. Paradossalmente la fama planetaria del suo libro The Americans, pubblicato alla fine di quel decennio, ha impedito lo studio dell’intera sua produzione di questo periodo. Ora, finalmente, 150 fotografie sono in mostra fino al 5 gennaio, accompagnate da un’importante pubblicazione di 200 pagine, 130 immagini e un saggio che analizza l’evoluzione dell’arte di Frank dal suo arrivo negli Usa nel 1947 (emigrante da Zurigo) fino agli anni ’60, per la cura sempre di Peter Galassi. Nella foto, «Main Street, Savannah, Georgia», 1955.
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)