Hiroshi Sugimoto è una delle figure centrali della fotografia mondiale contemporanea: dai tempi dei suoi primi lavori, dedicati ai teatri e ai drive-in americani, ai mari nei quali il tempo si immobilizza in uno spazio scandito solo dalla linea dell’orizzonte e dai toni del bianco e nero, ai diorama nei quali vero e falso si uniscono senza soluzione di continuità, la sua importanza e il suo prestigio sono cresciuti esponenzialmente. Oggi, il maestro nato a Tokyo nel 1948 e attivo dagli anni Settanta tra la capitale giapponese e New York, è protagonista di un doppio appuntamento toscano, alla Galleria Continua di San Gimignano e al Castello di Ama, dove ha realizzato anche un’installazione site-specific, dal titolo «Confessions of Zero», accompagnata da una serie di fotografie di forme astratte di origine matematica. Nello spazio della galleria, fino al 31 gennaio 2015, sarà invece possibile vedere tre grandi fotografie, di oltre un metro per un metro e mezzo, inedite, dedicate proprio a uno dei temi più ...
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