Si svolge dal 9 ottobre al 29 novembre presso Studio La Città una personale di Stuart Arends (Iowa, 1950) dal titolo «Kid Blocks, Boxes and Boats». In venti opere di piccolo formato l’autore si è cimentato nell’utilizzo di materiali «trovati» e rielaborati con la sua tipica tecnica costituita dall’uso di cera e colori a olio, per esplorare il tema del gioco. Nascono così «Domino», «Canoe», «Gussco» (nella foto) e «Kid Block», quest’ultima un quadrato che supera di poco i quattro centimetri di lato. «Nel 1980 ho iniziato a usare materiali trovati, ma lo facevo solo in determinate occasioni, spiega l’autore. Un paio di anni fa ero in un negozio di antiquariato in Iowa per cercare dell’oggettistica per casa mia, quando ho notato un mucchio di vecchi cubi con le lettere dell’alfabeto e delle immagini in rilievo e li ho portati in studio. Li ho lasciati su uno scaffale per un anno prima di capire cosa avrei potuto farci. Il risultato fu quello che ora chiamo “Kid Blocks”. Si tratta di pezzi più potenti e interessanti di quanto avessi immaginato e sono stato così spinto alla ricerca di altri “oggetti trovati”.
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)