Un legame forte, quello tra Trieste e l’Egitto che fiorì, dopo le premesse d’epoca romana, a partire dal XVIII secolo. I traffici condotti attraverso la rotta marina di 1.200 miglia fino ad Alessandria furono intensi dal 1768, quando Maria Teresa d’Austria fondò la prima Compagnia d’Egitto, in concorrenza con Venezia. Molti gli uomini d’affari e i mercanti triestini che sostennero poi, dal 1847, il taglio dell’Istmo di Suez, tra i quali il barone Revoltella, che ha lasciato residenza e beni all’omonimo Museo. Il catalogo illustra, per la prima volta insieme, le collezioni egittologiche presenti nelle varie sedi dei musei triestini, nate grazie alle donazioni degli stessi mercanti di allora a partire dal 1873 e fino al 1950, con l’ultimo dono di grande mole (sei tonnellate di granito): il sarcofago cosiddetto Panfili. Tra i 996 pezzi presenti, i reperti più antichi sono due stele funerarie incise e figurate che risalgono alla XII-XIII dinastia. Il volume, che riporta anche trascrizione e traduzione ...
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)