Saint-Paul-de-Vence (Francia). La Fondation Maeght ha invitato lo scrittore-filosofo Bernard-Henri Lévy a curare la mostra «Le avventure della verità. Pittura e filosofia: un racconto», aperta fino all’11 novembre. Oltre 100 le opere, con numerosi prestiti, in un percorso in sette «stazioni» dalla Grecia antica ai nostri giorni. «La tirannia delle ombre», con riferimento a Platone, presenta una «Caverna», un quadro fiammingo del XVI secolo, per arrivare all’«Ombra» di Opalka, con Morandi e Klossowski. Dopo l’iconoclastia del primo Cristianesimo, la pittura torna in auge: in «Tecniche del colpo di Stato» è centrale la figura della Veronica, da Vouet a Jim Dine e Gérard Garouste.
La terza tappa è un viaggio attraverso Schelling, Heidegger e la fenomenologia, con corrispondenze da Juan Gris ad Arthur Siegel, quadri di maschere di Paul Klee e James Ensor, fino a John Baldessari.
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)