Milano. Se ne è andato nella «sua» Milano, Mario De Biasi (nella foto), nella città dove aveva vissuto quasi l’intera sua esistenza (era nato a Sois, in Friuli, nel 1923, ma si era trasferito nel capoluogo lombardo già prima della guerra) e alla quale aveva dedicato foto splendide, testimonianze di una città e di una stagione irrimediabilmente perdute. È stato, per tutti, l’«italiano pazzo», il fotoreporter che rischiava la vita per essere il più vicino possibile agli eventi, come aveva insegnato Robert Capa e come aveva messo in pratica lui stesso in Ungheria nel 1956, quando aveva realizzato il servizio sulla rivolta repressa dalle truppe del Patto di Varsavia. Un servizio celebre, pubblicato su «Epoca», la rivista che lo aveva ingaggiato tre anni prima e che aveva contribuito in maniera fondamentale al crescere della sua fama internazionale (così come lui aveva contribuito con le sue immagini a dare un’impronta inconfondibile alla rivista stessa). Per molti versi De Biasi è stato l’incarnazione del fotoreportage ...
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