Un contemporaneista alla Cini

Alessandro Morandotti |

La notizia non è che Luca Massimo Barbero, affermato contemporaneista, sia diventato direttore della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. La vera notizia è che nessuno si sia sorpreso, nessuno si sia chiesto come sia possibile e perché è successo. Nata nel 1951 per volontà di Vittorio Cini, in ricordo del figlio Giorgio scomparso prematuramente, la Fondazione si propone fin dal suo statuto di «promuovere attività culturali collegate, direttamente o indirettamente a Venezia, alla sua storia e alle sue tradizioni al punto di incontro di diverse civiltà». È certo che anche la contemporaneità fa parte di diritto della storia, ma se solo si considerassero le iniziative espositive ed editoriali di questi sessant’anni di vita dell’istituzione, le riviste ancora in essere promosse dall’Istituto (da «Arte Veneta» a «Studi Veneziani» a «Saggi e Memorie di Storia dell’Arte»), la straordinaria
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