Shanghai. L’arte contemporanea cinese è entrata in una «terza fase, più riflessiva», spiega Zhang Pingjie, direttore curatoriale del Zendai Himalayas Art Museum, un nuovo, grande, spazio che, con grande ritardo rispetto alla data prevista, ha aperto lo scorso giugno a Shanghai. L’interazione tra le espressioni estetiche passate e attuali dell’arte cinese costituisce il tema della mostra inaugurale del museo, «Insightful Charisma», chiusa a settembre e vista da circa 25mila persone ogni mese. «Tutti guardano al passato, dichiara Zhang, e meditano su come debba essere l’arte contemporanea cinese» e, soprattutto, come può attingere dalla lunga tradizione culturale cinese senza rimanervi troppo legata. «Dobbiamo capire come mettere in relazione la grande arte cinese tradizionale e quella degli artisti di oggi, facendo ricorso a un linguaggio contemporaneo», aggiunge. Promuovere ...
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