È finito in carcere l’ex direttore della Biblioteca statale dei Girolamini di Napoli, Marino Massimo De Caro (già indagato dalla Procura di Napoli per il furto di antichi volumi dell’istituzione che dirigeva da un anno; nella foto) e mandato di arresto per quattro complici: due argentini, un ucraino, e il veronese Mirko Camuri, tutti «collaboratori personali» di De Caro, secondo il pubblico ministero. Una vera banda che «anche in tempi diversi, in un medesimo disegno criminoso, si appropriava di manoscritti, volumi e beni» della Biblioteca.
È accertato per ora il furto di 257 volumi dei 1.500 scomparsi dalla Girolamini, che possiede uno dei più importanti fondi librari d’Italia, con ben 160mila volumi. L’ordinanza del magistrato parla anche della distruzione di molte schede bibliografiche dei volumi rubati, per farne sparire le tracce. Alcuni dipendenti della biblioteca avrebbero filmato di nascosto alcuni furti. Indagati anche altri personaggi, tra cui don Sandro Marsano, conservatore dell’Oratorio e della Biblioteca di proprietà della Congregazione dei padri Filippini (cfr.
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