Napoli. «L’unica tensione che salva sempre dalla crisi è l’energia creativa». Con questo slogan Marco Adinolfi, curatore artistico dello Spazio Blanch, centro polifunzionale per l’arte contemporanea, condensa le motivazioni che hanno sostenuto la scelta sua e degli altri due soci, Massimiliano Cafaggi e Riccardo Stolica, a intraprendere una nuova impresa culturale e commerciale in una zona di solito estranea ai consueti e affermati circuiti dell’arte contemporanea in città.
In un ex deposito di materiale edile, nei pressi di piazza Nazionale, in una zona non distante dalla Stazione Centrale, lo scorso 31 maggio è stato inaugurato un luogo sui generis (almeno a Napoli) sia per le finalità sia per le qualità architettoniche. Con una superficie di oltre 300 mq per 5,5m d'altezza, Spazio Blanch si accredita da subito come un ampio openspace che intende sviluppare due operazioni parallele: ...