Saronno (Va). Durerà fino al 30 dicembre l’esposizione nel Santuario della Beata Vergine di Saronno delle prime sei statue lignee (profeti e sibille intagliati da Giulio da Oggiono e dipinti da Alberto da Lodi), restaurate da Carola Ciprandi sotto la direzione di Isabella Marelli, soprintendente per i beni storico artistici e storica dell’arte. L’allestimento, volutamente minimalista, permette un incontro ravvicinato con le opere a grandezza umana (circa 170 cm). Ed è emozionante l’impatto con la rappresentazione policroma e tridimensionale delle sibille, tòpos letterario e artistico longevo nei secoli (si pensi alle sibille di Dante e di Virgilio), ma particolarmente vivo nel Rinascimento. Vicino alle sculture già restaurate si trovano anche due esemplari in attesa di lavorazione, per mostrare i danni da riparare e le particolarità costruttive delle statue (venti in tutto), scavate in tronchi su cui venivano innestati gli arti.
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