Alec Soth ha catturato l’essenza della cultura, della storia e della società del suo Paese, gli Stati Uniti, specie attraverso i ritratti intensi della sua gente. Ha raccontato l’«American experience» sulla scia della grande tradizione della fotografia on the road americana di Walker Evans, Robert Frank e Stephen Shore. Considerato una delle voci più importanti della fotografia contemporanea, vincitore di premi prestigiosi e protagonista della recente monografica del Walker Art Center di Minneapolis, nell’ambito del FotoGrafia Festival è un autore del progetto Commissione Roma al Macro Testaccio dal 23 settembre al 24 ottobre.
Qual è l’idea alla base dell’incarico per Commissione Roma?
Avendo appena finito un libro e una mostra sugli uomini («Broken Manual»), ho ora volto lo sguardo alle donne. Sono particolarmente interessato al modo in cui gli uomini guardano le donne. E nel pensare all’Italia, la prima immagine che mi è venuta in mente è quella della famosa fotografia di Ruth Orkin «American Girl in Italy» (1951).
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