Rotterdam. Prosegue fino all’11 settembre al Nederlands Fotomuseum «Neotipografi del paesaggio alterato dall’uomo», remake dell’omonima collettiva allestita nel 1975 al centro George Eastman House di Rochester, negli Stati Uniti. Le cento fotografie originali in mostra, vintage d’autore ma soprattutto un approccio fotografico al paesaggio che ha fatto storia, raccontano la relazione tra uomo e territorio attraverso l’obiettivo di dieci fotografi: Robert Adams (nella foto, «Tract house, Westminster, Colorado», 1974, George Eastman House), Lewis Baltz, Bernd e Hilla Becher, Joe Deal, Frank Gohlke, Nicholas Nixon, John Schott, Stephen Shore e Henry Wessel jr. Misurandosi con il tema della veduta, i «neotopografi» documentarono la comparsa di un paesaggio sociale, «alterato» dall’uomo, mostrando la realtà senza indugiare o compiacersi degli aspetti satellite del brutto, spesso offerti dalla topografia urbana e suburbana. Oggettivo e asciutto, il nuovo linguaggio fotografico schivò bellezza, opinione ed emozione ritraendo periferie, pompe di benzina, autostrade, strade, edifici industriali e città.
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