Torino. «The Augur’s Game», il gioco del presagio, è il titolo della prima personale italiana del fotografo e artista concettuale Chen Wei (Cina, 1980), fino al 25 giugno da Glance. Chen Wei fa parte della generazione di artisti cinesi che nel loro lavoro testimoniano, con un senso di dolorosa impotenza, la trasformazione epocale vissuta dal loro Paese nell’ultimo ventennio, una spinta verso un futuro estraneo alla loro cultura che li spinge a cercare radici nel passato. Cultore di matematica e alchimia, crea meticolosamente in studio, per poi fotografarle, scene che riuniscono oggetti dell’infanzia e fantasie ricorrenti, facendone una sorta di antidoto alla vita reale. Lascia così affiorare un mondo interiore misterioso e claustrofobico, spesso percorso da un liquido vischioso che si insinua negli oggetti per poi farsi polvere, o sangue.
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