Hannover. Bahman Jalali ha raccontato per quasi quarant’anni le vicende grandi e piccole di uno dei Paesi più importanti e controversi del mondo, quell’Iran dove è nato nel 1945 e dove è scomparso a causa di un cancro lo scorso anno. Le ha raccontate attraverso la sua macchina fotografica, con reportage che oggi appartengono a buon diritto alla storia della fotografia mondiale, e che sono uno strumento irrinunciabile per tentare di comprendere un mondo così complesso. Per le storiche difficoltà di comunicazione tra Oriente e Occidente, le sue immagini sono rimaste pressoché sconosciute sino al 1997, quando una grande mostra alla Fondazione Tàpies di Barcellona le ha rivelate alla comunità internazionale. Assieme a esse è emersa anche una parte non meno importante del suo lavoro, quella di ricerca e salvaguardia delle testimonianze della fotografia iraniana del XIX secolo, un altro capitolo di storia dell’immagine e della società restituita al mondo grazie al suo impegno. Per queste ragioni Bahman Jalali è stato insignito dello Spectrum Prize indetto dalla Stiftung Niedersachsen.
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