Ascoli Piceno. La retrospettiva «Paesaggi d’Italia. Giulio Gabrielli (1832-1910) da Corot a Fattori», aperta fino al 6 novembre nella Galleria d’Arte Contemporanea «Osvaldo Licini» e curata da Stefano Papetti e Maria Gabriella Mazzocchi, riunisce 120 opere dell’artista ascolano. Gabrielli si è formato a contatto con le avanguardie nazionali (Roma, Napoli e Firenze), ma gli anni della maturità e della sua intensa attività li trascorse ad Ascoli, periodo (1859-1910) intercalato da viaggi in Italia e all’estero. Le opere sono messe in relazione con quelle dei più noti paesaggisti del XIX secolo con i quali Gabrielli fu in contatto (Gigante, Von Pitloo, Caffi, Corot, Costa, Abbati, Sernesi, Vito D’Ancona, Lega e Fattori). È ricostruito l’ambiente storico e artistico ascolano dell’Ottocento e i rapporti con l’ambito romano, napoletano e fiorentino. Il materiale è costituito in gran parte dai dipinti, taccuini, quaderni, album e carteggi di Gabrielli. Una sezione è dedicata ai suoi rapporti con alcuni personaggi del Risorgimento marchigiano e in particolare al suo ruolo di conservatore del patrimonio cittadino, come fondatore della Pinacoteca Civica e della Biblioteca Comunale.
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