Il premio Deutsche Bank’s «Artist of the Year» 2011, alla sua seconda edizione, è stato assegnato a Yto Barrada. Anche questa volta una donna, e ancora l’Africa come luogo di provenienza, dopo la keniana Wangechi Mutu eletta lo scorso anno. Come vincitrice, la Barrada si vede ora dedicare l’ampia personale «Riffs», allestita al Deutsche Guggenheim di Berlino fino al 19 giugno e accompagnata da un catalogo, oltre che da un’edizione d’artista appositamente realizzata. Nata a Parigi nel 1971, dopo aver studiato storia e scienze politiche alla Sorbona, e fotografia all’ICP di New York, si stabilisce a vivere e lavorare a Tangeri, città al crocevia di molte frontiere. Dalla linea di confine tra Occidente e Oriente, tra Europa e continente africano, simbolicamente e concretamente segnato dallo stretto di Gibilterra, Yto Barrada mette al centro della sua opera, tra immagini, film, oggetti e installazioni, l’idea di passaggio, di spostamento, nel duplice senso di incontro e separazione. Nella selezione esposta si trova anche la serie fotografica «A Life Full of Holes: the Strait Project», e «Iris Tingitana», il suo lavoro più recente.
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