Dubai. La crisi politica che ha colpito gran parte del Medio Oriente non ha avuto conseguenze su Art Dubai, svoltasi nel piccolo emirato dal 16 al 19 marzo. Al contrario la fiera è stata caratterizzata da vendite brillanti e da un’accresciuta visibilità. La fiera è giunta alla sua quinta edizione, con un nuovo direttore, Antonia Carver, che, grazie alla sua profonda conoscenza della regione, ha saputo coinvolgere nell’organizzazione dell’evento il Bahrain, il Qatar e Abu Dhabi, proiettando la «Dubai Art Week» ben oltre i limiti della mostra-mercato. Quest’anno si celebrava anche il decimo anniversario della Biennale di Sharjah, un potente catalizzatore che ha attirato nuovi visitatori da tutto il mondo. In fiera erano presenti rappresentanti di 60 musei, oltre allo sceicco del Qatar Hassan con la consorte Mayassa, in prima linea tra i collezionisti di quel Paese, e a Richard Lang, collezionista e trustee del MoMA per il PS1. L’anno scorso Art Dubai si è connotata per un’impostazione molto locale, ma quest’anno gli 81 espositori provenivano da Medio Oriente, Asia, Europa e Stati Uniti.
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