La memoria, il tempo, il rapporto tra presente e passato, la stratificazione dello sguardo e l’ambiguità dell’immagine nel sistema della comunicazione di massa sono i temi affrontati da Gianluigi Colin nella personale a lui dedicata «Colin Cronos. Quel che resta della memoria» al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona, dal 12 marzo al 15 maggio. Sono esposte stampe fotografiche di grandi dimensioni, ready-made, polittici e installazioni di opere a tecnica mista, tra cui i lavori inediti delle serie «Rivelazioni» e «Amami». La performance «Vie di memoria», che prevede la partecipazione del pubblico, e un cortometraggio sull’autore del curatore Mauro Fiorese completano la mostra.
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)