Parigi. Nell’Inghilterra della seconda metà dell’800, le teorie di John Ruskin non hanno influenzato soltanto la pittura preraffaellita, ma anche gli sviluppi degli albori della fotografia, tra il 1850 e il 1860. Il Musée d’Orsay, con «Una ballata d’amore e di morte: Fotografia preraffaellita in Gran Bretagna 1848-1875», dall’8 marzo al 29 maggio, dedica ai fotografi vittoriani una mostra organizzata con la National Gallery of Art di Washington. Esistono numerose corrispondenze tra i temi scelti dai pittori preraffaelliti, attenti ai dettagli della natura, e le immagini di fotografi come Julia Margaret Cameron, David Wilkie Wynfield e anche quelle delle bambine dello scrittore Lewis Carroll. Nel campo del paesaggio, Roger Fenton, Henry White, William J. Stillman o Henry Stuart Wortley, sensibili alla critiche di Ruskin contro il dagherrotipo, incapace di riprodurre i colori della natura, sperimentano una nuova tecnica di negativo in vetro al collodio umido, che permette una visione nitida vicina all’interesse di Millais, Rossetti, Hunt o Ford Madox Brown per la precisione della rappresentazione.
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