Firenze. Una riflessione sulla condizione umana concentrata sugli aspetti di sofferenza, di dolore e compassione che accomunano gli esseri, caratterizza la mostra «Deposizione», presentata, fino al 6 marzo, al Museo Nazionale Alinari (in collaborazione con l’ufficio culturale dell’Ambasciata di Israele), dove sono esposte le opere di Adi Nes (1966): si tratta di una scelta di fotografie dalle principali serie realizzate dall’artista in grande formato ispirate all’iconografia cristiana, come «Soldati» (1994-2000), «Ragazzi» (2000) e «Storie della Bibbia» (2003-2009), con un nuovo grande ritratto di uomo, che rimanda all’iconografia di Cristo. Pur «costruite» e «messe in scena» in ambienti e luoghi reali, senza nulla lasciare al caso, le immagini di Adi Nes raffigurano soggetti tratti dalla vita contemporanea di Israele, la cui realtà è molto diversa da quella voluta dai suoi fondatori, sollecitando l’arduo dibattito sull’identità del Paese, con continui riferimenti alla Bibbia, tradotti nella dimensione dell’oggi: Abramo è un barbone che trascina il figlio su un carrello di un supermercato oppure Elia, un vecchio homeless abbandonato su una panchina.
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