Caro Gaggero,
Non avevo mai visto un luogo di fede così acuminato e pungente; di solito per ospitare i riti religiosi si adoperano forme ospitali, accoglienti, graziose. Questa cappella (nome improprio, perché ha un tono vezzeggiativo) somiglia a una tagliola, a un aggeggio concepito per trafiggere con le sue diciassette lame appuntite. Si tratta di un’opera firmata, perciò avrà le sue buone ragioni che a me sfuggono. Con l’evidente richiamo agli impennaggi di un aereo, l’oggetto fabbricato nel Nevada non rimanda alla fede, anzi alle fedi poiché dentro ci sono tre diverse aree di culto, ma all’aggressività dei caccia intercettori. Ci vanno a pregare i cadetti che imparano l’arte della guerra aerea e dunque è il bignami della loro vita futura: colpire per primi e allontanarsi subito. Probabilmente il cappellano indossa una tuta col casco, invece del piviale con la mitra (ahi!, ci risiamo). q Luccardini
Caro Rinaldo,
la questione diventa monotona: qualsiasi forma può essere usata per qualsiasi uso e qualsiasi commento può essere riferito a qualsiasi forma.
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