Milano. È negli anni Cinquanta, durante i suoi primi viaggi in Europa, che Leonard Freed (New York, 1929-2006) scopre la fotografia e s’innamora dell’Italia, dove tornerà molte volte nel corso della vita. Il diario di questi suoi soggiorni, più di quarantacinque, si ritrova ora nelle cento stampe in bianco e nero, tra vintage e moderne, esposte dal 20 ottobre alla Fondazione Stelline, nella mostra intitolata «Io amo l’Italia» (fino all’8 gennaio, catalogo Admira Edizioni). La rassegna, curata da Enrica Viganò, abbraccia il percorso dell’autore dagli esordi all’ingresso all’Agenzia Magnum, fino alla maturità. Nato a Brooklyn da una famiglia operaia di origine ebrea, Freed ha documentato con le sue immagini le condizioni delle comunità ebraiche, il movimento americano per i diritti civili, la criminalità, il quartiere di Harlem, la guerra ...
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