La Fondazione Accorsi di Torino cambia nome, ma mantiene la continuità dell’azione rivolta allo studio delle arti decorative del Sei e Settecento e, anzi, la rilancia. Dal 28 aprile, a 27 anni dalla sua costituzione (25 gennaio 1983) e a 11 dall’apertura del museo di via Po (dicembre 1999), la Fondazione Accorsi diventa Fondazione Accorsi Ometto. Aggiunge così al nome del fondatore quello del presidente a vita, Giulio Ometto, che dell’antiquario Pietro Accorsi è stato per 19 anni collaboratore. La salute della Fondazione è confermata anche da recenti comodati e donazioni: dopo quella Volpi Ottolini, che nell’ottobre 2009 ha destinato al Museo di Arti Decorative due stipi inediti di Pietro Piffetti, il percorso espositivo comprende ora due ritratti di nobili olandesi del seicentesco Wybrand Simonszoon de Geest, cognato di Rembrandt; due dipinti raffiguranti «Le tentazioni di sant’Antonio abate» e «San Cristoforo traghetta il Bambin Gesù» (nella foto) dell’ambito di Jan Wellens de Cock; una coppia di paesaggi di ...
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