La mostra «La città degli imperatori: la leggendaria Istanbul», allestita al Sakip Sabanci Museum di Istanbul dal 5 giugno al 4 settembre, è una vera scommessa culturale per la Turchia, che deve dimostrare le sue credenziali europee in occasione della nomina di Istanbul a Capitale europea della Cultura 2010. Con 500 oggetti esposti, l’idea del coordinatore della mostra Nazan Ölçe è quella di «ricordare ai 15 milioni di abitanti di Istanbul e al mondo intero la storia della città e la sua identità cosmopolita, nata da una miscela di culture diverse», ovvero tracciare una linea apparentemente piana tra la sua fondazione nel 330 d.C., con il nome di Costantinopoli, al 1453, anno in cui i turchi ottomani la riconquistarono, cambiandone il nome. «Miscela» è un termine «politically correct» e anacronistico, ma non sminuisce in alcun modo l’impatto della straordinaria varietà di manufatti, tra dipinti, manoscritti, gioielli, oggetti liturgici, libri e tessuti in prestito da 39 musei stranieri (tra cui i Musei Vaticani) e 19 turchi.
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)