Noi dipendenti dell’Istituto Centrale per il Restauro (ora Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) denunciamo l’insostenibile situazione venutasi a creare in seguito allo sfratto dalla nostra sede storica. L’Istituto occupa, fin dalla sua nascita nel 1939, il palazzo Borgia e parte del convento seicentesco annesso alla chiesa di San Francesco di Paola, di proprietà dell’ordine dei Frati Minimi Poveri. Lo stesso Cesare Brandi ne volle l’assegnazione e ne curò, insieme all’architetto Silvio Radiconcini, l’allestimento e l’adeguamento funzionale; nel corso del tempo cospicue risorse dello Stato sono state impiegate per l’ammodernamento tecnologico di impianti e strumentazioni, indispensabili per le finalità di ricerca, formazione e restauro che l’Istituto da sempre svolge in Italia e nel mondo. Oggi, a seguito di un annoso contenzioso tra la proprietà e il Ministero per i Beni e le Attività culturali, si è arrivati, nonostante le proposte di mediazione avanzate, allo sfratto esecutivo con l’uso della forza pubblica.
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