bregenz (austria). La Kunsthaus dedica dal 6 febbraio all’11 aprile un’ampia personale a Candice Breitz. Dell’artista sudafricana (1972) il curatore Rudolf Sagmeister ha scelto opere che come un filo rosso si muovono dai primi collage fotografici degli anni Novanta alla videoinstallazione «New York New York» del 2009. Coprodotta da Performa e dalla Kunsthaus, quest’ultima opera si basa su una performance realizzata all’Abrons Art Center, nella metropoli americana, il 12 e 13 novembre scorso: quattro coppie di gemelli monozigoti erano stati divisi dalla Breitz in due casting visivamente uguali, con medesimi copione e scenografia, per indagare il tema dell’individualità e dei suoi limiti, delle sue fragilità e delle sue sorprese. Filmate e montate dall’artista e da Scott Macaulay, le due serate sono ora divenute un’opera permanente, composta da quattro cortometraggi che documentano le peculiarità delle quattro coppie di gemelli e da due proiezioni di grande formato che documentano la performance, come se si trattasse di una sorta di test di Rorschach.
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