75 giorni, 716 ore, 3.090 occhi: sono i numeri della performance «The Artist is Present» realizzata da Marina Abramovic durante la personale al MoMA di New York. E 600mila sono stati i contatti sulla pagina «Flickr» del sito del museo su cui Marco Anelli, che ha documentato l’intera impresa, «postava» ogni sera gli scatti della giornata. Abramovic sedeva nell’atrio; di fronte a lei una sedia in attesa di un visitatore. Unico contatto lo sguardo. Stava ai visitatori decidere la durata: pochi secondi per alcuni, per altri sette ore. Molti di quegli sguardi sono esposti alla Fondazione Forma per la Fotografia di Milano dal 2 dicembre al 13 febbraio, in «Marco Anelli. Nei tuoi occhi. 716 ore, 3.090 occhi. Ritratti alla presenza di Marina Abramovic», in attesa di venire pubblicati in un volume da Aperture (New York). Dai «Rencontres d’Arles» giunge poi in contemporanea, ma fino al 20 febbraio, «Mick Jagger. The Photobook»: si va dagli scatti degli anni Sessanta (di Goodwin, Mankowitz, Périer) a quelli, sperimentali, di Cecil Beaton, fino a quelli recenti di Leibovitz, Lagerfeld, Corbijn, Seliger, Adams, in un mosaico di ritratti di questa icona del rock e del costume.
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