Roma. Entro fine 2010 dovrebbe partire il cosiddetto «federalismo demaniale», così come definito dal d.lgs. 85/2010 (28 maggio 2010). I beni del demanio idrico, marittimo e aeroportuale sono trasferiti direttamente agli enti locali tramite decreti governativi. Per gli «altri beni» si prevedono tre passaggi. In prima battuta, devono essere pubblicati i decreti del presidente del Consiglio per l’individuazione dei beni trasferibili (entro il 26 dicembre); poi gli enti locali interessati devono presentare motivata richiesta di assegnazione a titolo non oneroso (entro il 26 febbraio 2011); infine, dovrebbe essere pubblicata la graduatoria di aggiudicazione (entro il 26 aprile). I beni così trasferiti entrerebbero a far parte del patrimonio «disponibile» e potrebbero essere inseriti in procedure di «valorizzazione» o di «alienazione» tramite l’adozione di piani di alienazione come quelli elaborati dagli enti locali in base alla legge 133/2008 (art. 58). L’alienazione, però, può avvenire soltanto a seguito di valorizzazione determinata dall’adozione di una variante allo strumento urbanistico (art.
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