Pesaro. «Incidenti Onirici» è il titolo della mostra che il Centro Arti Visive Pescheria dedica dal 9 ottobre al 21 novembre a Claudio Cintoli (Imola 1935-Roma 1977). Curata da Ludovico Pratesi e Daniela Ferraria, la rassegna riunisce una trentina di opere provenienti dagli eredi dell’artista Giancarlo e Vittorio Cintoli, Eleonora Manzolini Cintoli e da alcuni collezionisti privati come Luciano Lanfranchi e Adolfo Guzzini (catalogo Silvana Editoriale). Nipote del pittore Biagio Biagetti, fin da giovanissimo Cintoli si rivela portato per il disegno; dopo una permanenza negli Stati Uniti, nel 1968 torna in Italia e realizza alcune sculture con materiali poveri, legate ad alcune performance, come «Annodare» (Galleria l’Attico, 1969) e «Crisalide» (Incontri Internazionali d’Arte, 1972) in accordo con le ricerche di artisti come Vito Acconci e Marina Abramovic. La mostra di Pesaro espone dipinti informali dei primi anni Sessanta, affreschi di matrice pop fino alle tele iperrealiste degli ultimi anni tra le quali spicca «Aceldama/Campo di Sangue» (1975), una sorta di Via Crucis pagana esposta in pubblico l’ultima volta nel 1977, pochi mesi prima dell’improvvisa scomparsa dell’artista.
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