Napoli. Dovrebbe diventare operativo entro il prossimo giugno il Comitato italiano per lo Scudo Blu, il cui statuto è stato approvato lo scorso 12 gennaio.
Già nel 1996, per iniziativa dell'Unesco e di quattro prestigiose organizzazioni non governative operanti nel settore della tutela del patrimonio culturale (Icom, Icomos, Ica, Ifla), era stato istituito il Comitato Internazionale dello Scudo Blu, ispirato alla Croce Rossa e volto a costituire una struttura assai snella, al fine di assicurare un'efficace tutela dei beni culturali in caso di conflitto, oppure di calamità naturali: quando cioè l'urgenza degli interventi, il vuoto di potere, l'eccezionaiità dei provvedimenti, e in ultima analisi la mancanza di controlli e l'assenza di competenze qualificate, rischiano di compromettere seriamente quanto resta di un patrimonio già compromesso da eventi luttuosi.
Del Comitato italiano fanno parte tra l'altro, oltre all'Unesco, anche il Ministero per gli Affari Esteri, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Legambiente, l'Osservatorio Permanente per la Protezione dei Beni culturali in Area di Crisi istituito presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli.
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