Gli occhi di Manifesta ispirati da montagne e mari

La 15ma edizione della biennale nomade europea, ospitata nel 2024 da Barcellona, sarà la più grande ed ecologica della sua storia

La fondatrice e direttrice di Manifesta Hedwig Fijen. © Flaminia Pelazzi - Manifesta 15 Barcelona
Roberta Bosco |  | Barcellona

Dopo essere passata da Pristina, in Kosovo, dall’8 settembre al 24 novembre 2024 la biennale nomade europea Manifesta celebrerà la sua 15ma edizione a Barcellona e sarà la più grande e ambiziosa della sua storia. Lo ha annunciato Hedwig Fijen, fondatrice e direttrice della manifestazione che da trent’anni si dedica a ripensare le città che la accolgono attraverso l’arte, la cultura e le istanze sociali. «Vogliamo riconquistare la città, recuperarla e affrontare l’emergenza ecologica sempre più preoccupante», ha dichiarato Fijen, ricordando che Barcellona dedica solo due metri quadrati di spazio verde per abitante, quando ne sono consigliati 16.

Il primo mediatore creativo catalano, l’architetto Sergio Pardo, ha identificato il delta del fiume Llobregat, il corso del fiume Besòs e le colline della sierra di Collserola come i corridoi ecologici naturali di un’edizione decisa a «trasgredire i limiti della città». Questi tre nodi rappresentano l’urgente necessità di decentralizzare e ricollocare gli ecosistemi culturali verso le regioni metropolitane, uno dei principali obiettivi del progetto di questa 15ma edizione.

Per questo l’evento coinvolgerà anche altre dieci località dell’area metropolitana: Badalona, Cornellà, Granollers, L’Hospitalet de Llobregat, Mataró, El Prat, Sabadell, Sant Cugat, Terrassa y Santa Coloma de Gramenet. «Manifesta risponde ai cambiamenti sociali, politici ed economici del mondo attraverso progetti trasformatori che integrano diverse discipline e coinvolgono artisti, urbanisti, scienziati, pensatori e agenti sociali», ha continuato la direttrice, che nei prossimi mesi lancerà un bando per scegliere i progetti.

La Fondazione Internazionale Manifesta ha stabilito la sua sede temporanea in Catalogna nello storico edificio della casa editrice Gustavo Gili. «Si tratta di guardare il mondo con gli occhi di Barcellona», ha dichiarato la direttrice, sottolineando il carattere internazionale-locale di un evento che conta su un finanziamento pubblico di 7,4 milioni (il 60% del totale), in cui il 90% dei lavoratori saranno locali.

«Vogliamo più che mai puntare sul ruolo critico delle arti e della cultura nel processo di trasformazione ecologica e sulle questioni più urgenti e globali legate alle crisi ambientali, umanitarie e politiche del nostro tempo. L’obiettivo è integrare cultura e natura, scienza e diritti umani e naturali. Montagne, fiumi e mare sono l’origine, l’ispirazione e i protagonisti di quest’edizione», ha concluso Fijen.

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