All’Albertina gli eroi del duca

Nel museo austriaco le narrazioni mitologiche, tra gli altri, di Robert von Langer, Johann Heinrich Füssli, Jacques-Louis David, Angelika Kauffmann, Heinrich Friedrich Füger e Jacob Matthias Schmutzer

«Il genere umano minacciato dall’acqua» (1804), di Robert von Langer. Vienna, Albertina
Flavia Foradini |  | Vienna

Il duca Alberto di Sassonia-Teschen e la moglie Cristina, arciduchessa figlia di Maria Teresa d’Austria, condividevano un’incrollabile passione per la grafica e disponevano dei mezzi necessari per acquistare opere sul mercato internazionale: a Roma, a Parigi attraverso Johann Georg Wille, e nei Paesi Bassi austriaci, dove il futuro fondatore dell’Albertina fu governatore tra il 1780 e il 1792. Ma vi era stato naturalmente anche l’obbligatorio Grand Tour italiano tra il 1775 e il 1776, con tappe fra l’altro a Venezia, Firenze, Pisa, Roma, Napoli.

«A Venezia si era intensificato il contatto col conte e ambasciatore austriaco Giacomo Durazzo, che aveva già avuto incarico in precedenza di acquisire opere in vista della costituzione di una collezione di incisioni su rame», spiega Christof Metzger, curatore della mostra «Dèi, eroi e traditori», aperta all’Albertina dal 2 giugno al 27 agosto (dal 23 giugno al primo ottobre il museo ospita anche una retrospettiva di Valie Export).

Proprio nell’edificio attiguo al Palazzo Imperiale, che ancora oggi ospita il Museo Albertina, dopo il rientro a Vienna la collezione venne sistematizzata e ampliata. In particolare dopo la morte di Cristina, nel 1798, il duca diede il via a un nuovo segmento della collezione e indirizzò le proprie acquisizioni verso rappresentazioni storiche di artisti coevi, un’alacre attività che costituisce il fulcro dell’attuale mostra, come esplicita il sottotitolo «Raffigurazioni storiche attorno al 1800».

«È la generazione stessa di Alberto a catturare la sua attenzione: narrazioni mitologiche di dèi e eroi greci, la storia romana, il Vecchio Testamento. In quanto uomo ormai maturo, il duca diventa anche promotore dell’arte del suo tempo: per esempio di Franz Caucig e Josef Abel acquistò intere serie, ma lo fece anche con altri artisti», dice ancora Metzger. Fra gli artisti esposti figurano Robert von Langer, Johann Heinrich Füssli, Jacques-Louis David, Angelika Kauffmann, Heinrich Friedrich Füger e Jacob Matthias Schmutzer.

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