Degas ossessivo e claustrofobico

Le 160 opere grafiche in un percorso tematico e cronologico alla Bibliothèque Nationale de France illustrano tutte le sperimentazioni del maestro francese

«Femme debout dans une baignoire», 1880-85, di Edgar Degas (particolare). © RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)-Thierry Le Mage
Luana De Micco |  | Parigi

«Degas ama l’interiorità, il notturno, il controluce. Questa predilezione per l’ombra è parte integrante della sua personalità, che ha sempre rifiutato l’ostentazione dell’intimità. Il bianco e nero per lui non è solo una questione tecnica, è la sua vita», ha osservato Henri Loyrette, ex direttore del musei d’Orsay e Louvre, e ora curatore della mostra «Degas in bianco e nero», dal 31 maggio al 3 settembre nella Galerie Mansart della Bibliothèque Nationale de France (Bnf), che ha riaperto nel settembre 2022 dopo anni di restauro.

In un percorso tematico e cronologico sono esposte 160 opere grafiche, molte delle quali (tra cui due inedite, acquisite di recente) così come i quaderni di disegni provengono dal fondo della Bnf, il più ricco al mondo per le stampe di Degas. Importanti sono i prestiti dal d’Orsay e dal Metropolitan di New York.

Edgar Degas (1834-1917) cominciò a lavorare con l’acquaforte da giovane, copiando maestri come Rembrandt e Delacroix: in mostra un autoritratto del 1857. Tra il 1875 e il 1880 Degas reinventò il monotipo, nel 1891 si dedicò alla litografia e nel 1895 scoprì la fotografia che divenne la sua «passione terribile».

La mostra esplora tutte le sue sperimentazioni grafiche affrontate attraverso temi ricorrenti, quasi ossessivi, come la donna intenta alla toeletta, mentre esce dalla vasca da bagno o si spazzola i capelli, oppure motivi tenebrosi e scabrosi come le atmosfere soffocanti e gli ambienti immersi nella penombra delle case chiuse e dei café-concert parigini.

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